bustaraancione.it: La soluzione vincente (e gratuita) di AIEF

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Hanno fatto scalpore le ultime dichiarazioni in materia di pensioni del Presidente INPS, Tito Boeri, che ha lamentato la scarsa attenzione da parte delle Istituzioni per l’avvio delle attività d’informazione circa la previdenza dei lavoratori.

A tal proposito AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari), da sempre impegnata nella diffusione dell’informazione e dell’educazione in ambito economico-finanziario, è stata pioniera, già dal 2014, di uno strumento utile al calcolo della pensione: il progetto bustaarancione.it.

bustaarancione.it prende il nome dal modello nord europeo d’informazione per il lavoratore che permette al contribuente di fare annualmente una stima della rendita pensionistica. Il programma è stato elaborato grazie al prezioso partenariato con EPHESO (Strumenti e Metodi per la Consulenza nel Mercato assicurativo, previdenziale e finanziario) e MEFOP (Sviluppo Mercato dei fondi pensione).

Collegandosi al sito www.bustaarancione.it, con pochi semplici click è possibile verificare l’ammontare della pensione pubblica, calcolata sulla base della legislazione vigente.

Ma non solo. Al fine di sensibilizzare i lavoratori italiani sulle nuove modalità di previsione della pensione e per comunicar loro la possibilità gratuita che BustaArancione.it fornisce per stimarla, ad oggi, AIEF ha inviato oltre 100.000 SMS.

Per informazioni è possibile contattare AIEF al Numero Verde 800.98.46.44 o all’indirizzo e-Mail: segreteria@aief.eu

AIEF è nell’elenco delle Associazioni Professionali che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi

Garanzia di trasparenza delle attività e degli associati, servizi professionali e di qualità al cliente, dialettica democratica tra gli associati, osservanza dei principi deontologici, promozione della formazione permanente dei propri iscritti, adozione di un codice di condotta.

Per queste e tante altre qualità AIEF – Associazione Italiana Educatori Finanziari – è stata ufficialmente inserita nell’Elenco delle Associazioni Professionali che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi previsto dalla nuova disciplina (legge n.4/2013) che ha uniformato le professioni non organizzate in ordini o collegi.

La nuova norma (art.2, comma 7) prevede che sia pubblicato sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico l’elenco delle associazioni professionali che dichiarano di possedere le caratteristiche previste dall’articolo 2 e dagli articoli 4 e 5.

http:/www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/?option=com_content&view=article&viewType=1&id=2027486&idarea1=1934&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor

Le Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi si conformano alle finalità che la legge rimette alle associazioni, anche per consentire agli utenti e agli stessi professionisti la conoscenza di elementi utili sugli organismi che, tra gli altri, riuniscono gli operatori del mercato dei servizi professionali.

AIEF garanzia di qualità, trasparenza e professionalità. Tale investitura conferma l’importanza deontologica della formazione continua che l’iscrizione al Registro Educatori Finanziari assicura, anno per anno.

Questa è una grande giornata e siamo lieti di condividere con tutti voi questa magnifica notizia!

Fondi pensioni: necessario puntare sull’Educazione Finanziaria

Strumento formidabile, a basso costo, con un forte credito fiscale: sono i fondi pensione … peccato che sono ancora pochi gli italiani che li utilizzano.

La COVIP, la relazione dell’autorità di vigilanza sui fondi pensione, mette a disposizioni i dati mediante i quali si evince che la pensione, calcolata con il metodo contributivo, sarà del 50% circa dell’ultimo stipendio, per questo è importante cominciare a pensarci sin da subito, affinché si possa garantire una vecchiaia serena ai pensionati di domani.

Il patrimonio dei fondi pensione è investito soprattutto in obbligazioni governative. Alla fine del 2013 il patrimonio delle forme pensionistiche complementari era per il 61% impiegato in titoli di debito, percentuale stabile rispetto al 2012; i quattro quinti delle obbligazioni totali era formato da titoli di Stato. L’esposizione azionaria, calcolata includendo anche i titoli di capitale detenuti per il tramite degli OICR, è salita al 24,9%. Ma, con il forte calo dei rendimenti delle obbligazioni degli ultimi anni, nel prossimo futuro i fondi pensione avranno grossi problemi nel garantire un rendimento soddisfacente. Solo con quote maggiori di azioni, sarà possibile avere delle pensioni degne di questo nome.

A emergere dalla relazione COVIP è il dato relativo alla partecipazione dei giovani: solo il 15% delle forze lavoro con meno di 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare, nonostante sia stata confermata più volte come la forma più conveniente rispetto a tutte le alternative. Il tasso di partecipazione sale al 23% per i lavoratori di età compresa tra 35 e 44 anni e al 30% per quelli tra 45 e 64 anni. Nel complesso, l’età media degli aderenti è di 45,2 anni, rispetto ai 42,1 delle forze di lavoro.

L’unica soluzione per far sì che il quadro su descritto possa, nell’immediato futuro, cambiare è rafforzare e arricchire le nostre conoscenze finanziarie, capire cosa sia la previdenza complementare per trarne i tutti vantaggi possibili, avere gli tutti gli strumenti per scegliere in autonomia le forme di risparmio disponibili. Con la conoscenza sarà anche possibile trasformare la diffidenza verso i mercati finanziari in confidenza e fiducia.

Il ruolo della cultura finanziaria è importantissimo. In un Paese cresciuto troppo rapidamente come reddito e ricchezza per poter studiare attentamente il mondo della finanza complementare, bisogna partire dal basso, dalle scuola elementare e media e da qui partire per diffondere in maniera capillare tematiche economico-finanziarie a tutti gli strati e in tutti i settori della società.

[Fonte: COVIP]

Mobile payment: un passo verso la digitalizzazione e la modernizzazione

L’esigenza di una più ampia diffusione dell’educazione finanziaria è cresciuta nei Paesi in via di sviluppo come conseguenza della rapida crescita industriale e della necessità di “bancarizzare” larghi strati della popolazione. Nei Paesi industrializzati è invece conseguenza dello sviluppo dei mercati finanziari, della crescente complessità dei prodotti disponibili, dei cambiamenti demografici, economici e politici. Il progresso tecnologico, l’innovazione finanziaria e l’integrazione dei mercati internazionali hanno influito sul lato dell’offerta, ampliando la gamma di prodotti e strumenti disponibili.

Digitalizzazione e modernizzazione del Paese – così Camillo Vanesio, presidente del Comitato Pagamenti dell’Abi dà il via al progetto nazionale per favorire lo sviluppo in Italia dei micropagamenti e in particolare dei mobile payment – per allinearsi al resto d’Europa, molto più avanti in termini di sviluppo e innovazione tecnologica.

Favorire lo sviluppo dei pagamenti mobile significherebbe ridurre la circolazione di denaro contante che in Italia rappresenta tuttora lo strumento più utilizzato, oltre che il più costoso per la collettività.
Nel nostro Paese, infatti, i costi di gestione del contante sono stimati in 8 miliardi l’anno, pari allo 0,52% del PIL contro una media europea inferiore al 60%, che nei paesi nordici scende sotto il 40%.

Innovazione – Sviluppo – Progresso. Partiamo dalle basi: capillare diffusione di solide competenze.

[Fonte: Il Sole 24 Ore]

Stabilità e Job Act: le proposte del CoLAP

Il CoLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) ha presentato al Vice Ministro Morando, al relatore del Job act Cesare Damiano e a quello della Stabilità Mauro Guerra le proposte di emendamento alla legge di Stabilità relativi alla revisione del “regime dei minimi” e al blocco dell’aliquota contributiva, rivolte ai professionisti e alle professioniste associative, in particolare alle partite iva.

Il Presidente CoLAP Emiliana Alessandrucci afferma: «Abbiamo lavorato in un’ottica di fattibilità, la gran parte delle nostre proposte sono a costo zero e per quelle onerose abbiamo tentato di produrre una copertura; ma il problema non possono essere solo i numeri, la quadratura dei conti, vanno fatte delle scelte politiche e su queste occorre costruire la sostenibilità. Ciò che ci infastidisce di più è la sensazione di non essere tenuti in considerazione malgrado sia ormai acclarato che quella delle partite Iva sia una realtà vasta e importante per il Paese».

«Il regime de minimi proposto, – spiega Alessandrucci ¬– pur condividendone l’impostazione relativa alla distinzione tra commercio, professioni e produzione con le relative redditività, ha delle parti importanti che vanno riviste: la divisione delle categorie, le soglie, la percentuale e i requisiti stabiliti; abbiamo fatto una proposta che tenta di non penalizzare troppo i professionisti pur rispettando l’esigenza per lo Stato di fare “cassa”».

L’azione del CoLAP mira a liberare il Paese «dai lacci» per riprendere a crescere. Gli emendamenti, infatti, parlano di facilitazioni fiscali, sostegno all’occupabilità dei liberi professionisti e di maternità e paternità flessibile, azioni che possono diventare un segnale di cambiamento e innovazione.

«È il momento di pensare al lavoro nel concetto più ampio – conclude la Presidente del CoLAP – e raccogliere le nostre istanze vuol dire pensare a una norma inclusiva ed efficace».

AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari) e ASNOR (Associazione Nazionale Orientatori), associazioni aderenti al CoLAp, sostengono le istanze e confidano che questo contributo possa essere accolto.

[Fonte: Il Corriere della Sera]

Economia che passione!

“Il desiderio di conoscenza, come la sete di ricchezze, aumenta sempre con l’acquisizione della stessa”
– Lourence Sterne –

Aumenta la fame di sapere, l’economia sta diventando popolare. Un sondaggio, realizzato da Tns Sofres per la Banque de France registra che il 60% delle persone si informa regolarmente sui temi macro-economici: un balzo del 15% rispetto agli anni passati. Complice la crisi, aumenta sempre di più l’interesse verso finanze pubbliche, investimenti, risparmio, inflazione.

Oggi tutti sanno, o vogliono sapere, un po’ di economia, non a caso libri, giornali e trasmissioni che coprono le notizie di questo settore sono sempre più seguiti. A proposito, interessante è il libro di Thomas Piketty, “Il capitale del XXI secolo”, che ha venduto 150 mila copie solo in Francia.

Al primo posto nell’interesse degli apprendisti economisti è il tema dell’inflazione, seguito da analisi e notizie sul Welfare e, al terzo, dalla salute dei conti pubblici. La macroeconomia prevale insomma nell’attenzione dei cittadini, mentre la microeconomia piace ancora poco: meno di un quarto degli intervistati si dedica a capire andamento e previsioni per il mondo delle imprese.

Secondo il sondaggio, la passione per l’economia non riguarda tanto i giovani, poiché i principali fruitori delle notizie economiche sono le persone sopra i 50 anni, probabilmente ansiosi anche di gestire il loro patrimonio e preparare la pensione.

Obiettivo futuro è diffondere sempre di più la passione per l’economia nel nostro Paese e coinvolgere, in primis, i più giovani. Il progetto “Educazione finanziaria a scuola” di Aief è un programma ad hoc la cui mission è formare i docenti, in ambito finanziario-assicurativo, per far si che l’economia diventi popolare anche tra le future generazioni.

[Fonte: Repubblica]

Financial Education: The time is now!

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Now! / Pagine di storia moderna è il mensile che diffonde informazione, alta formazione, educazione e aggiornamento, coinvolgendo la sinergia di forze culturali, sociali e politiche per garantire l’accesso alla conoscenza.

Now! – Ora! E’ il momento di guardarsi intorno e comprendere la realtà che ci circonda. Coraggio e forza, le parole d’ordine per connotare una realtà che può essere riportata.

Nel primo numero di Ottobre, tra le pagine di Now!, ecco Aief, per rispondere alla domanda: “Cosa possiamo fare tutti noi per il nostro Paese? – Cominciamo dalla cultura dell’educazione finanziaria: potente carburante per promuovere l’empowerment della persona”.

«Le ultime valutazioni effettuate sugli studenti al termine del ciclo dell’obbligo, 15 anni, hanno evidenziato la grande difficoltà dei nostri ragazzi in ambito finanziario.

Le attuali deludenti performance degli studenti non sono l’unica conseguenza della scarsa cura dell’educazione in ambito finanziario, infatti, l’esiguità di formazione in questo strategico settore è anche una delle principali cause della perdurante crisi economica.

AIEF, libera associazione professionale di categoria, nasce con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’educazione finanziaria, attraverso la formazione e promozione della figura dell’EDUCATORE FINANZIARIO, professionista capace di analizzare i bisogni della persona in ambito finanziario, di promuovere l’empowerment della persona e di progettare interventi formativi specifici e mirati.

Il nuovo profilo professionale, in linea con la Legge 4/2013, sarà presentato ufficialmente in un CONVEGNO ORGANIZZATO DA AIEF, presso la Camera dei Deputati di Roma il prossimo 6 Febbraio, alla presenza delle Istituzioni e dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico, esponenti di importanti Istituzioni Universitarie italiane, quali la SDA Bocconi School of Management, l’Università di Parma, l’Università di Trento, l’Università Bicocca di Milano.

Il primo passo è dare impulso allo sviluppo delle competenze e conoscenze in ambito finanziario nel sistema scolastico, per cui AIEF mette in campo un PROGRAMMA GRATUITO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA A SCUOLA, volto a promuovere l’alfabetizzazione in ambito economico per permettere di conoscere gli elementi chiave del sistema economico».

[Fonte: Rivista mensile-Now!]

L’Educazione Finanziaria arriva al JOBORIENTA

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Aief insieme alla Regione Campania, USR per la Campania, e Confindustria Campania, è in prima linea al JOB&Orienta di Verona a favore della diffusione di programmi volti ad implementare le competenze economico finanziarie, di cui il nostro Paese ha urgentemente bisogno, affinché possa presto allinearsi agli alti standard europei.

Giunto alla 24esima edizione, JOB&Orienta è il più grande salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro.

Il Salone prevede un fitto calendario di appuntamenti culturali tra convegni e dibattiti, incontri e seminari, alla presenza di autorevoli esponenti del mondo dell’economia, della politica e dell’imprenditoria, destinati sia agli addetti ai lavori che ai giovani e alle famiglie.

La rassegna espositiva si sviluppa in due aree tematiche: la prima, dedicata al mondo dell’istruzione e la seconda, riservata all’università, alla formazione e al lavoro.

Altissimo è il rilievo e l’accreditamento dell’evento, basti citare alcune illustrissime collaborazioni e patrocini: Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo Economico, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La loro partecipazione attiva e vivace rende grande la manifestazione, fino a identificarla nel panorama nazionale come la più importante mostra-convegno.

Dal 20 al 22 novembre … See you in Verona! Do not miss this appointment!

Maggiori info http://www.joborienta.info/it/

Risparmi: gli italiani scelgono il materasso, perché?

C’era una volta il materasso…

Andando a ritroso nel tempo, all’epoca dei nostri nonni, i pochi e preziosi risparmi erano gelosamente custoditi sotto stretto controllo personale al riparo da colpi di mano, il materasso e il battiscopa erano le casseforti del tempo.

Sembra di raccontare un’Italia antica e lontana, come nei film di Totò, eppure la realtà moderna è persino più colorita. Ancora oggi dormiamo su materassi di bigliettoni! È l’Italia del risparmio fai da te, gestito senza intermediari, finanziari e consulenti, un risparmio che rende interessi zero, che perde ogni anno il valore dell’inflazione. Il 65% degli italiani pensa che sia meglio tenere i propri risparmi liquidi ma soprattutto il 32% degli italiani alla domanda su quale sia la migliore forma d’investimento tra immobili, strumenti finanziari sicuri e strumenti finanziari a rischio, risponde “nessuno”. Meglio non investire affatto, il che è diverso da “meglio non risparmiare”, perché solo l’8% degli italiani pensa che sia meglio spendere tutto subito e godersi la vita. Gli italiani rimangono risparmiatori, nonostante le difficoltà. Però il problema è che non sanno come impiegare i soldi risparmiati. Non negli investimenti a rischio, ne diffidano fortemente, li sceglie solo l’8% dei risparmiatori. Un po’ meglio gli strumenti finanziari sicuri, mentre il mercato immobiliare ha perso ogni appeal. Così, muri, materassi e intercapedini segrete diventano i nuovi forzieri, anche al tempo della finanza virtuale.

Tirando le somme, il contante vagante risulta in continuo aumento. Si tratta di più di un italiano su sei (dai 15 anni in su), pari al 29% della popolazione, che non ha un conto corrente e che preferisce tenere i soldi in casa, metterli nei libretti postali o affidarli a un familiare che ha il conto. In gergo vengono definiti “unbanked”, il popolo dei senza banca. Per capire a che punto della classifica in Europa si trovi l’Italia basti pensare che in Francia e Regno Unito, coloro che usano solo i contanti non superano il milione e mezzo. In Romania e Polonia sfiorano i 10 milioni. Non è un caso che questi Paesi precedano l’Italia anche per quanto attiene alla performance in financial literacy. Il binomio, crescita dell’alfabetizzazione finanziaria-crescita della fiducia negli investimenti e nei mercati è la chiave di volta per svuotare i materassi e riempire più redditizie e sicure forme di investimento.

[Fonti: Ipsos-Acri]