Strumento formidabile, a basso costo, con un forte credito fiscale: sono i fondi pensione … peccato che sono ancora pochi gli italiani che li utilizzano.
La COVIP, la relazione dell’autorità di vigilanza sui fondi pensione, mette a disposizioni i dati mediante i quali si evince che la pensione, calcolata con il metodo contributivo, sarà del 50% circa dell’ultimo stipendio, per questo è importante cominciare a pensarci sin da subito, affinché si possa garantire una vecchiaia serena ai pensionati di domani.
Il patrimonio dei fondi pensione è investito soprattutto in obbligazioni governative. Alla fine del 2013 il patrimonio delle forme pensionistiche complementari era per il 61% impiegato in titoli di debito, percentuale stabile rispetto al 2012; i quattro quinti delle obbligazioni totali era formato da titoli di Stato. L’esposizione azionaria, calcolata includendo anche i titoli di capitale detenuti per il tramite degli OICR, è salita al 24,9%. Ma, con il forte calo dei rendimenti delle obbligazioni degli ultimi anni, nel prossimo futuro i fondi pensione avranno grossi problemi nel garantire un rendimento soddisfacente. Solo con quote maggiori di azioni, sarà possibile avere delle pensioni degne di questo nome.
A emergere dalla relazione COVIP è il dato relativo alla partecipazione dei giovani: solo il 15% delle forze lavoro con meno di 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare, nonostante sia stata confermata più volte come la forma più conveniente rispetto a tutte le alternative. Il tasso di partecipazione sale al 23% per i lavoratori di età compresa tra 35 e 44 anni e al 30% per quelli tra 45 e 64 anni. Nel complesso, l’età media degli aderenti è di 45,2 anni, rispetto ai 42,1 delle forze di lavoro.
L’unica soluzione per far sì che il quadro su descritto possa, nell’immediato futuro, cambiare è rafforzare e arricchire le nostre conoscenze finanziarie, capire cosa sia la previdenza complementare per trarne i tutti vantaggi possibili, avere gli tutti gli strumenti per scegliere in autonomia le forme di risparmio disponibili. Con la conoscenza sarà anche possibile trasformare la diffidenza verso i mercati finanziari in confidenza e fiducia.
Il ruolo della cultura finanziaria è importantissimo. In un Paese cresciuto troppo rapidamente come reddito e ricchezza per poter studiare attentamente il mondo della finanza complementare, bisogna partire dal basso, dalle scuola elementare e media e da qui partire per diffondere in maniera capillare tematiche economico-finanziarie a tutti gli strati e in tutti i settori della società.
[Fonte: COVIP]